L’introduzione di questa novità in Windows 11 è un punto di svolta nell’esperienza degli utenti, accorciando le attese degli aggiornamenti.
Microsoft si appresta a rivoluzionare l’esperienza degli utenti Windows 11 con una novità destinata a eliminare uno dei maggiori fastidi legati all’utilizzo quotidiano del PC: gli incessanti riavvii richiesti dagli aggiornamenti di sistema. Quante volte capita di accendere il PC, prepararsi per lavorare e vedere tutti i propri piani andare in fumo a causa di un aggiornamento rimandato per settimane? Tutto questo potrebbe finalmente diventare un lontano ricordo proprio grazie all’hotpatching.
L’hotpatching non è una novità assoluta nell’ecosistema Microsoft, essendo già in uso su piattaforme come Windows Server e Xbox. Si tratta sostanzialmente di un metodo che consente di aggiornare il sistema senza necessità di riavvio. Anche senza ulteriori dettagli, sembra subito chiaro che la sua implementazione su Windows 11 sarebbe un passo significativo verso un’esperienza utente più fluida.
La notizia migliore è che non sembra esserci molto da attendere prima di poter godere dei vantaggi di questa novità: sa prossima versione di Windows 11, etichettata come 24H2, sarà la prima a beneficiare di questa tecnologia, secondo quanto riportato da fonti interne a Microsoft. Come spesso accade, però, ci sono delle limitazioni di cui è importante tenere conto, anche di fronte a innovazioni così d’avanguardia.
Il funzionamento dell’hotpatching si basa su un principio tecnico sofisticato, che modifica il codice dei processi in esecuzione direttamente nella memoria, evitando così il riavvio del sistema. Questa tecnica rende più agile il processo di aggiornamento e garantisce anche che le misure di sicurezza siano implementate immediatamente, senza compromettere la produttività dell’utente.
Nonostante l’entusiasmo che circonda questa innovazione, è importante notare che l’hotpatching richiederà comunque, in alcuni casi, un aggiornamento di base che necessita il riavvio. Questo significa che, sebbene la frequenza dei riavvii sarà drasticamente ridotta, non sarà completamente eliminata. Secondo le prime anticipazioni, si prevede che solo quattro aggiornamenti di sicurezza all’anno richiederanno un riavvio, in netto calo rispetto al modello attuale.
Secondo le fonti, Microsoft prevede di rendere questa funzionalità disponibile inizialmente sui dispositivi x86-64 con l’uscita della versione 24H2, mentre i dispositivi ARM64 dovranno attendere fino al 2025. Rimane da vedere se questa tecnologia sarà esclusiva delle edizioni commerciali di Windows 11, come Enterprise, Education e Windows 365, o se sarà resa disponibile a tutti gli utenti.
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