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Allarme Certificazioni Uniche, in troppe sbagliate ed il rischio è enorme: controlla queste voci

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Lorena Campovisano

Le Certificazioni Uniche 2024 che i datori di lavoro si apprestano ad inviare devono essere controllate attentamente: il rischio è altissimo.

Mancano circa un paio di settimane all’invio delle Certificazioni Uniche 2024: i sostituti d’imposta manderanno tali documenti fiscali ai propri lavoratori con i vari redditi assimilati da ciascuno di essi. In base alla cifra riportata sul documento cambierà ovviamente la dichiarazione dei redditi, perciò è necessario che il lavoratore controlli scrupolosamente se le CU sono corrette.

Allarme Certificazioni Uniche, cosa sta succedendo (news.sos-wp.it)

Eseguire questa operazione non è complicato e permette di mettersi al riparo da situazioni poco gradevoli. Per verificare che nella CU 2024 non ci siano errori, la prima cosa da fare e collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate, entrare nel proprio Cassetto Fiscale e scaricare il modulo.

Dopodiché, si deve scorrere il menu a tendina e cliccare sulla sezione “Consultazioni”. Da lì, selezionare la voce “Dichiarazioni fiscali” e scegliere la CU dell’anno in questione. Tale passaggio è fondamentale perché consente di verificare se il numero totale delle voci in busta paga è lo stesso delle voci del modulo.

Qualora emergano incongruenze tra quanto riportato nella dichiarazione e le voci della circolare dei controlli, esse verranno evidenziate con appositi messaggi. Vediamo quindi come comportarsi in caso di anomalie.

Certificazioni Uniche, a chi rivolgersi se emergono errori nel documento

Il primo passo da fare per il lavoratore che ha riscontrato errori nella propria CU 2024 è far presente la situazione al datore di lavoro affinché questi corregga i dati. Il sostituto d’imposta provvederà alla correzione e invierà la copia del documento contenente i dati esatti. Dovrà inoltre precisare che la copia consegnata precedentemente è nulla.

Allerta Certificazioni Uniche, cosa fare se si rilevano errori – Ansa (news.sos-wp.it)

In assenza della rettifica, risulterà che il lavoratore ha percepito un reddito che non corrisponde a quello reale. Il rischio quindi è che debba pagare tasse più alte.

Al fine di evitare di ritrovarsi a pagare ciò che non spetterebbe, nella compilazione del 730, allora, andranno inseriti:

  • nel Quadro C ‘Redditi di lavoro dipendente e assimilati’, i redditi (anche quelli non assimilati) così come riportati nella Certificazione Unica.
  • alla voce E26 ‘Altri oneri deducibili’ andrà invece indicata la cifra certificata ma non effettivamente percepita.

Riguardo questo secondo step, bisognerà indicare:

  • nella Colonna 1, il codice 21, che in questi casi si riferisce agli importi che non dovrebbero formare reddito ma sui quali è stata applicata la tassazione
  • nella Colonna 2, la cifra reddituale non effettivamente acquisita.
Lorena Campovisano

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