Il 2024 segna un cambiamento nella gestione dell’assegno di mantenimento per i minori, anche nei casi in cui i nonni sono coinvolti.
La questione dell’assegno di mantenimento per i minori si evolve, con nuove dinamiche che vedono coinvolti i nonni in determinate situazioni. La responsabilità finanziaria per il sostentamento dei minori, tradizionalmente addebitata ai genitori, può infatti estendersi agli ascendenti alla presenza di alcune specifiche condizioni. La giurisprudenza italiana, riflettendo su queste tematiche, ha delineato quali sono gli scenari in cui i nonni diventano soggetti obbligati al pagamento dell’assegno di mantenimento.
La normativa di riferimento è l’articolo 316 bis del Codice Civile, che sottolinea l’obbligo dei genitori di provvedere ai bisogni dei figli in base alle proprie capacità economiche e professionali. Tuttavia, in situazioni di insufficienza economica dei genitori, tale responsabilità si estende agli altri ascendenti, seguendo l’ordine di prossimità familiare. Una recente sentenza, numero 8980/23 della Corte di Cassazione, ha ribadito questo principio, evidenziando le condizioni sotto cui i nonni possono essere chiamati a contribuire.
Assegno di mantenimento che ricade sui nonni, un caso limite ma pur sempre esistente
Il meccanismo di trasferimento della responsabilità finanziaria ai nonni non si attiva automaticamente. Esso richiede la verifica di specifiche circostanze, come l’inadempimento del genitore rispetto agli obblighi di mantenimento stabiliti in sede di separazione consensuale.
Il caso più comune è quello in cui i nonni sono chiamati a rispondere per un assegno di mantenimento non versato dal genitore. Questo scenario si verifica quando esiste un’impossibilità oggettiva dei genitori di provvedere al mantenimento a causa di disoccupazione, mancanza di risorse finanziarie o malattie che impediscono di guadagnare. Anche la negligenza volontaria o l’omissione di contributo da parte di uno dei genitori, specialmente in contesti di separazione, attiva l’obbligazione per i nonni.
La legge italiana prevede però che la possibilità di ricorso diretto ai nonni per il sostegno finanziario dei nipoti sia possibile solo dopo aver esaurito tutte le vie legali per recuperare le somme dovute dal genitore inadempiente. Questo include azioni esecutive come il pignoramento di stipendi, beni o conti bancari. Solo dopo l’insuccesso di tali tentativi, i nonni possono essere legalmente coinvolti.
La sentenza 8980/23 stabilisce quindi che la responsabilità degli ascendenti è subordinata a quella dei genitori e si basa sulla capacità di questi ultimi di adempiere ai loro obblighi diretti.