Google non risparmia sforzi nella corsa verso l’IA: ha recentemente presentato un nuovo modello, molto diverso da Gemini.
A pochi giorni dall’annuncio delle nuove funzionalità di Gemini, Google ha fatto sapere di star lavorando anche a un’altra Intelligenza Artificiale, che segue la scia del suo precedente modello di punta. Questa nuova frontiera nell’IA si chiama Gemma e avrà caratteristiche e utilizzi parzialmente diversi da quelle del suo fratello maggiore.
Sviluppata dalle menti brillanti di DeepMind e altre divisioni di Google, Gemma rappresenta l’ultima innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale e fa parte di una famiglia di modelli aperti progettata appositamente per lo sviluppo responsabile dell’IA. Condividendo risorse e tecnologie con il predecessore Gemini, Gemma si distingue per la sua capacità di superare modelli significativamente più grandi in benchmark chiave, mantenendo al contempo gli standard rigorosi di Google per output sicuri e responsabili.
A differenza del modello Gemini, che si rivolge a un pubblico più generale, Gemma è pensata esclusivamente per sviluppatori e ricercatori. Fornendo un modello aperto come alternativa all’accesso tramite API, Google mira a creare un ecosistema più inclusivo e flessibile per l’esplorazione dell’intelligenza artificiale. Nonostante ciò, Google tiene a sottolineare la parentela tra Gemma e Gemini, entrambi nomi derivanti dal latino, il primo significando “pietra preziosa” e il secondo “gemelli”, sottolineando così un legame intrinseco tra i due progetti.
L’introduzione di Gemma non si limita al solo ambiente desktop. Google ha infatti annunciato l’arrivo di Gemma anche su Google Cloud, dove i clienti possono personalizzare e utilizzare questi modelli avanzati tramite Vertex AI e eseguirli su Google Kubernetes Engine (GKE). Questo ampliamento rende Gemma parte di un repertorio di oltre 130 modelli disponibili, incluso lo stesso Gemini.
Per incentivare l’adozione, Google offre ai nuovi clienti di Google Cloud 300 dollari in crediti gratuiti per l’utilizzo di Gemma, mentre i ricercatori possono richiedere fino a 500.000 dollari per avanzare nei loro progetti. Inoltre, Gemma è accessibile gratuitamente su Kaggle, che offre un livello gratuito per i quaderni Colab.
Disponibile in varie dimensioni, tra cui Gemma 2B e Gemma 7B, ogni modello viene rilasciato sia in varianti pre-addestrate che istruite tramite istruzioni specifiche. Questa flessibilità permette agli sviluppatori di sfruttare Gemma localmente sui propri computer, offrendo una versatilità senza precedenti nel lavoro quotidiano.
L’ambizione di Google con Gemma è chiara: spingere i confini dell’IA generativa verso nuovi orizzonti, garantendo al contempo che lo sviluppo avvenga in maniera responsabile e sicura. Come sito che si occupa di tecnologia riteniamo giusto ricordare i risvolti occupazionali potenzialmente tremendi di questa innovazione.
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