Parecchie persone hanno ricevuto la suddetta comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, che ha creato scompiglio tra i contribuenti.
Le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate sono un mezzo con cui l’ente informa i contribuenti delle varie situazioni a livello fiscale, caso per caso.
Ma non tutte le comunicazioni da parte dell’Agenzia sono reali, tant’è che ce ne sono alcune che non corrispondono a verità, e queste sono opera di malintenzionati che cercano di trarre vantaggio proprio da enti che hanno peso e credibilità. Le truffe, soprattutto dallo scorso anno, sono aumentate incredibilmente ed è sempre più difficile riconoscerle e difendersi da esse.
Oggigiorno, poi, cominciano ad avvalersi anche dell’intelligenza artificiale e questo, nel tempo, potrebbe rivelarsi un sistema ancora più a rischio del solito. Per cui, quando arrivano comunicazioni strane o comunque che non tornano, è importante aguzzare l’intuizione, per capire se la cosa può essere reale oppure no.
L’intento dei malintenzionati è sempre proteso all’inganno, per cui cercano di essere più credibili possibile, con comunicazioni che tendono a scimmiottare quelle reali. Ma scopriamo meglio cosa c’è scritto in questa finta comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.
Agenzia delle Entrate, in cosa consiste la finta comunicazione che non ti aspetti
I truffatori, in questo caso, si fingono dell’Agenzia delle Entrate e inviano mail in cui scrivono un messaggio finto firmato dal direttore, Ernesto Maria Ruffini.
Questa truffa ha lo scopo di impossessarsi dei dati sensibili degli utenti, illegalmente, e di ottenere, inoltre, i dati bancari dei malcapitati. Un inganno in piena regola, in cui non è difficile cadere, perché potrebbe essere credibile. Nel dettaglio, la mail più frequente porta la seguente dicitura:«Ciao. Dobbiamo effettuare un pagamento urgente a un’azienda in Portogallo. Quali informazioni ti servono per effettuare il pagamento? Distinti saluti, Ernesto Ruffini».
Molto importante notare una cosa per capire che è un inganno, ovvero che la mail non contiene l’indirizzo istituzionale, ma “direttore.gnerale@gmail.com”. C’è anche un errore di grammatica nell’indirizzo mail, che dovrebbe non passare inosservato. È proprio l’Agenzia delle Entrate che, in una nota, ha posto l’attenzione sull’accaduto, avvertendo i contribuenti dell’inganno di queste false comunicazioni.
Si raccomanda di non aprire allegati che possono trovarsi nella mail, né fare click su nessun link contenuto in essa. Se si dovessero avere dubbi in merito alla natura della comunicazione, rivolgersi telefonicamente all’Agenzia per accertarsi. Dunque, è importante tenere le antenne dritte perché non è poi così semplice riconoscere la trappola.