Con Apple Vision Pro, realtà fisica e digitale si fondono dando vita ad un’esperienza immersiva e davvero futuristica: vediamo a cosa serve.
Interagire con gli oggetti nei dintorni, prendere appunti, tradurre testi, guardare video e serie tv modificando la grandezza dello schermo a proprio piacimento. Non siamo sul set di un film, è la nuova realtà dell’Apple Vision Pro, l’innovativo visore che l’azienda di Cupertino ha lanciato ormai quasi un anno fa e reso disponibile da poche settimane.
Il nuovo prodotto dalla mela morsicata è davvero sulla bocca di tutti, e lo era già a giugno 2023 quando, nel corso della WorldWide Developers Conference (WWDC), Apple ha lanciato la svolta nel mondo della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale. Il colosso tech promette che l’esperienza visiva non sarà più la stessa: “Questo segna l’inizio di una nuova era per l’informatica”, ha dichiarato il CEO di Apple Tim Cook in un comunicato stampa, dato che l’AVP rivoluzionerà il modo in cui osserviamo e interagiamo con il mondo circostante.
Con l’Apple Vision Pro, realtà fisica e digitale si fondono in una cosa sola e permettono di raggiungere un’esperienza d’uso totalmente diversa dai classici iPad, MacBook e iMac. Per quanto possano essere tecnologici, ricercati e innovativi, i classici prodotti Apple hanno il limite fisico dello schermo, un limite che il nuovissimo visore ha di gran lunga superato, dando la sensazione di trovarsi nell’anno 3000.
I numeri sulla carta ci sono tutti, ma cosa può fare davvero questo nuovo Apple Vision Pro nella realtà di tutti i giorni? Lavorare, studiare, intrattenersi e immergersi totalmente, senza mai abbandonare lo spazio fisico e il controllo della realtà che ci circonda: probabilmente è questo il vero game changer dell’Apple Vision Pro.
Negli Stati Uniti, dove il visore Apple è stato già diffuso sul mercato a inizio febbraio per un prezzo di 3.499 dollari, vedere gente per strada camminare e “pizzicare” la realtà circostante è ormai normalità. Si, perché tra le funzioni rivoluzionarie di questo dispositivo c’è proprio la possibiltà di comandarlo tramite gesture. Il “pinch”, ad esempio, funge da click per ciò che si sta fissando, mentre il sistema di eye tracking rileva i movimenti degli occhi e capisce l’elemento da selezionare.
Il visore sfrutta una tecnologia ARKit 6, un framework che consente agli sviluppatori di creare app con realtà aumentata da integrare in iOS. I sensori LiDAR Scanner, da tempo già impiegati su iPhone e iPad, permettono di avere una mappatura dell’ambiente reale, per poi aggiungervi elementi digitali 2D o 3D. Tutte queste funzioni sono rese possibili dai potentissimi chip M1 e R2 che processano in tempi fulminei le immagini in alta risoluzione e i dati forniti da videocamere, microfono e sensori.
Tutta questa potenza serve ad aprire più app da posizionare in giro per la stanza o da fissare in qualsiasi punto dell’ambiente che ci circonda. Si possono anche usare più finestre in punti diversi, proprio come un desktop, ma in maniera molto più immersiva. Anche le videochiamate non saranno più le stesse, grazie a un sistema che scannerizza l’utente che fa uso del visore per mostrarlo come se fosse in call, magari mentre lavora su un documento con i colleghi.
Tutto questo, come dicevamo, in America è già disponibile, ma non tarderà ad arrivare anche in Italia nel corso del 2024.
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